Dopo aver letto l’intervento di Sandro Veronesi sul Corriere della Sera son andato a rispolverare questa foto nei miei archivi: una bambina che guarda un poliziotto. Siamo a Prato primi anni novanta. Ho abitato a Prato dal 1989 al 1996 avevo fondato un agenzia fotografica in società con mio cugino Emiliano Liuzzi.
Questa fotografia la scattai per il giornale Il Tirreno durante uno di quei blitz che le forze dell’ordine effettuavano durante la notte negli “stanzoni” della zona industriale, laboratori tessili dove i cinesi vivevano e lavoravano, quella bambina viveva fra i telai e le bobine di tessuti, probabilmente con i suoi genitori. Nei primi anni novanta il modello industriale pratese con il suo comparto tessile viveva una crisi terribile, non sono molto competente in economia, ma credo che i cinesi in qualche modo son riusciti a risollevare e ridar vita all’industria tessile. Non so se Prato sia diventata un modello di integrazione comunque quel che racconta Veronesi è molto incoraggiante e ci fa ben sperare. Vorrei immaginare questa bambina di trent’anni fa con gli occhi spauriti mentre guarda il poliziotto imbarazzato con il mitra ed il giubbotto antiproiettile, oggi un adulto che vive ancora a Prato in una città cosmopolita e accogliente.